Galleria d'Arte Goldoni
Livorno la tradizione e oltre…

Filippelli Cafiero

Nato a Livorno nel 1889 Cafiero Filippelli vive una infanzia triste e povera, che lo vede costretto ad andare presto a lavorare, prima da un vinaio e poi da un barbiere, per aiutare la madre vedova a mantenere la numerosa famiglia. Ma la sua passione per il disegno inizia precocemente e diventa incontrollabile tanto da portarlo a esprimersi su tutto ciò che trova, scatole, carta, compreso con i gessetti sul marciapiede. Quando risulta ormai chiara la sua passione la madre lo porta presso lo studio di Lorenzo Gori, che lo indirizza alla Scuola d’Arte e mestieri della città. Conseguito il diploma si iscrive all’Accademia di Belle Arti ed alla Scuola del nudo. Qui concoscerà Giovanni Fattori e Galileo Chini. Dopo la guerra va lavorare come decoratore presso una fabbrica di letti di ferro per mantenere la famiglia, ma la sera si dedica alla sua passione dipingendo scene di vita familiare alla luce della lampada elettrica, mettendo in posa moglie e figli. Nei giorni di festa, invece, si reca con Guglielmo Micheli lungo la costa livornese per dipingere il mare o il porto. Il primo successo viene con l’acquisto di un quadro da parte della Galleria d’Arte Moderna alla Promotrice Fiorentina del 1922. Nel 1923 espone alla Quadriennale di Torino ed alla seconda biennale romana; nel 1924 e nel 1926 partecipa alla Biennale Internazionale di Venezia. Sempre nel 1926 espone anche alla Promotrice di Torino ed alla Mostra di Brera. Compenente del Gruppo Labronico, si ritrova spesso con i colleghi artisti Natali, Michelozzi, Romiti, Cocchi, presso Bottega d’Arte o sulla spalletta dei Fossi di Livorno. Muore nel 1973 avendo partecipato a molte mostre del Gruppo Labronico in varie città italiane.